L’origine dell’attuale Ospedale Civile Ss.Giovanni e Paolo di Venezia è riferibile a più organismi sanitari e di accoglienza medievali che confluirono in un’unica istituzione soltanto duecento anni fa, per iniziativa del governo austriaco.
Il primo nucleo ospedaliero, che prenderà poi il nome di San Lazzaro quando si insedierà nel 1262 nell’omonima Isola, risale ad una data precedente tra l’XI e il XII secolo quando venne fondato nei pressi della Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio. Dopo alcuni secoli fu ricostituito nella Laguna nord, tra la Fondamenta dei Mendicanti e le Fondamente Nove.
L’odierno Ospedale Civile ha assorbito, quindi, l’attività dell’Ospedale dei Derelitti, l’Ospedale di San Lazzaro dei Mendicanti, l’Ospizio di Calle della Testa ed ha occupato anche gli ambiti della Scuola Grande di San Marco, dell’ex-Convento domenicano Ss.Giovanni e Paolo e dell’ex-Convento di S.Maria del Pianto.
All’inizio del XIX secolo l’attività era erogata su 1.500 posti letto. Al suo interno oggi convivono un’area di cura, con circa 350 posti letto su un complesso ospedaliero di una decina di edifici (alcuni di origine antica, altri moderni, altri ancora di recente rinnovo, collegati tra loro) e un’area storico-culturale. Quest’ultima comprende la Biblioteca antica, il Museo di storia della medicina, il Museo di Anatomia Patologica, la Farmacia Storica, la Chiesa Ospedaliera, l’Itinerario dei medici ebrei, le raccolte d’arte e le architetture monumentali della Scuola Grande di San Marco e dell’ex-Convento domenicano.
Nella storia della medicina, non soltanto italiana, un posto di rilievo è assegnabile a numerosi medici dell’Ospedale veneziano: dal quattrocentesco Nicolò Massa, il primo che estrae a scopo autoptico un peritoneo, a Umberto Saraval che nel Novecento sostiene con lungimiranza l’implantologia orale ossea; da Giovanni Della Croce che nel XVI secolo è assieme ad Andrea Vesalio a Salomone Franco che fonda l’anatomia patologica del nuovo stato d’Israele; da Giacinto Namias che fu medico personale di Daniele Manin a Domenico D’Arman pioniere della radiologia italiana; da Davide Giordano vero caposcuola a Francesco Delitala che opera a Venezia nel primo reparto ortopedico italiano.
Per studiare e divulgare questa storia prestigiosa, la nostra struttura museale e culturale ha un intenso programma di servizi al pubblico e agli studiosi, accogliendo circa 80.000 visitatori all’anno.